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Logistica e supply chain nella nuova era della digitalizzazione

La gestione della supply chain nell’era dell’Industry 4.0

L’industria 4.0 rappresenta un modo nuovo di amministrare l’azienda e il suo business anche per quanto riguarda la gestione della catena di distribuzione utilizzando strumenti digitali (all’interno delle varie tecnologie abilitanti). Il concetto stesso di Industria 4.0 non si limita a considerare la parte produttiva dell’azienda, ma pervade in maniera strutturale e capillare ogni area aziendale: ogni area deve essere necessariamente orientate al servizio.

Nell’era della digitalizzazione in cui tutto è interconnesso, il consumatore finale diventa l’ago della bilancia del successo o dell’insuccesso dell’azienda. Tutto si gioca sul servizio e quindi la velocità di consegna, l’esecuzione dei processi e delle decisioni sono destinati a diventare i fattori determinanti su cui si gioca la competizione delle aziende.


Logistica e supply chain - Industria 4.0 | Sygest Srl

Ecco perché questo approfondimento su una precisa parte dei processi aziendali: la gestione della logistica aziendale e la stessa logistica di magazzino. Disporre di un sistema organizzato e connesso per ciò che concerne la gestione della supply chain significa poter prendere in carico ed evadere ordini in modo rapido e soddisfacente per il cliente, senza errori o ritardi.

Non è rilevante che l’azienda in questione operi nel B2B o nel B2C: la stretta interconnessione odierna tra fornitori e azienda cliente e, a finire, col consumatore, è talmente stretta e correlata che il giudizio del consumatore finale, così come la reputazione che le aziende acquisiscono ai suoi occhi, è e resta il valore più importante per definire il successo aziendale.

Per questo motivo è necessario passare ad una nuova cultura dove i manager devono favorire la collaborazione fra imprese smart dove la digitalizzazione permette di governare meglio i processi, compresa la gestione della catena di distribuzione, con conseguente riduzioni dei costi che si stima poter arrivare a valori anche vicini al 20% in meno rispetto a quelli che regolano la filiera di fornitura “tradizionale”. Il che significa revisionare i rapporti con i propri fornitori, incentivandoli a muoversi verso il digitale o togliendoli dalla lista dei fornitori accreditati se non accettano la via “digitale”.

Molto si è fatto in questi anni per migliorare i processi di fornitura: il fornitore non viene più visto come qualcuno che può essere intercambiabile senza problemi con altri, ma diventa un vero e proprio partner dove i propri dati vengono integrati nelle due direzioni. Grazie alla connessione permessa dal digitale il fornitore riceve automaticamente l’ordine sul proprio portale e allo stesso tempo il cliente riceve le conferme “certe” di consegna.

Questo tipo di integrazione, nato nella prima parte degli anni 2010, viene irrobustito ora dall’intelligenza artificiale e dagli strumenti di elaborazione delle informazioni che più rapidamente possono far risalire sempre più a monte l’interazione:

  • In fase di progettazione vi può essere un reciproco scambio di dati fra cliente e fornitore e creare una vera e propria concurrent engineering;
  • la prototipazione rapida (stampanti 3D) permette di vedere in breve tempo il risultato finale, in alcuni casi anche testandolo;
  • la richiesta di materiale, proveniente dal Kanban del cliente, può scatenare una reazione presso il fornitore, schedulando la consegna del materiale mancante senza alcun intervento umano e con riduzione delle scorte di magazzino (è il fornitore che gestisce le scorte del proprio cliente).

La gestione della supply chain viene così governata da una logica distribuita dove sebbene il cliente sia ancora quello che tira il processo, sono in realtà tutti i soggetti della catena che devono portare competenza e responsabilità. La fiducia e il consenso diventano basilari in un sistema di questo tipo. Forse anche per questo motivo si dice che l’Industry 4.0 porterà ad un miglioramento della vita.

Un rischio molto importante esiste, però, in questa catena digitale e va gestito: se i sistemi sono troppo aperti, hacker senza scrupoli o per pura “noia” possono intervenire creando disastri economici notevoli. La sicurezza informatica è quindi qualcosa che va condiviso nella catena di fornitura e non va considerata come un accessorio. Ad oggi, un’infrastruttura informatica sicura vale quanto un sistema di allarme o di una cassaforte che protegga i macchinari aziendali o altri beni preziosi.

La soluzione di sicurezza più brillante che sta prendendo piede è legata alla Blockchain. Si tratta di un sistema decentralizzato che archivia le transazioni in reti peer to peer e che si presenta come intrinsecamente sicuro per il modo con cui tratta e distribuisce i dati duplicandoli su vari nodi (in modo criptato) e mantenendone sempre la storia.

La Blockchain è una sottofamiglia di tecnologie in cui il registro è strutturato come una catena di blocchi contenenti le transazioni e il consenso è distribuito su tutti i nodi della rete. Tutti i nodi possono partecipare al processo di validazione delle transazioni da includere nel registro.

La Blockchain (leggi approfondimento) è nata principalmente per gestire le transazioni finanziarie, ma sta cominciando a diffondersi anche per la gestione dei contratti (smart contracts) fra le aziende; vi sono già indicazioni per una diffusione molto più su larga scala per scambi di dati “più banali” all’interno della catena di fornitura.

Nella gestione della logistica aziendale, invece, ormai da anni c’è un fiorire di nuove soluzioni per automatizzare il processo e quindi le tecnologie della Industry 4.0 non fanno che dare enfasi a questo processo innovativo.

All’interno della logistica di magazzino, ad esempio, la Realtà Aumentata può decisamente aumentare l’efficienza del processo, ottimizzando le attività di picking e di immagazzinamento che rappresentano un costo molto importante di tutto il sistema di distribuzione (valori pari a quasi un 5%).

In questo settore l’IoT può essere determinante nella gestione delle informazioni durante il trasporto, ad esempio per garantire la sicurezza del prodotto (temperatura e umidità controllate istante per istante) oppure per tracciare le merci nel loro percorso e prevenire errori di trasferimento.

Un altro aspetto da digitalizzare per ottimizzare la gestione della catena di distribuzione è la “Packing List” (la lista dei componenti all’interno degli imballi), obbligatoria nel trasferimento dall’Italia al di fuori della comunità europea e che implica un grosso impegno di lavoro da parte di chi la deve preparare.

Esistono strumenti (come la “Packing List Photo” di Sygest) che snelliscono il processo di creazione, riducono del 99% gli errori di spedizione e mettono a disposizione il dato direttamente in Cloud in modo che la dogana o il cliente finale possano già vedere il contenuto dell’imballo con le foto dei componenti. Il tutto si traduce in tempi di trasferimento molto più veloci (nessun intoppo in dogana), nella certezza di una corretta spedizione e assicurazione, verso il cliente finale, che il pezzo è partito in condizioni ottimali (senza problemi).

 

Info e contatti

Per ricevere ulteriori informazioni e approfondimenti in merito alle soluzioni software sviluppate da Sygest per la gestione della logistica aziendale, ti invitiamo a scrivere all’indirizzo e.corradini@sygest.it.

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