Il nuovo Cad diventa finalmente legge: in vigore dal 14 settembre 2016
Il nuovo Cad (Codice dell’Amministrazione Digitale) è finalmente entrato in vigore e la notizia è stato pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.214 del 13 settembre: D.lgs 26 agosto 2016 n. 179 recante “Modifiche ed integrazioni al Codice dell’Amministrazione Digitale in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche“.
Il nuovo Cad, atteso ormai da mesi, aggiorna di fatto il percorso di digitalizzazione delle PA, sfruttando le ultime direttive europee e dando indicazioni di metodo e modalità per trasformare i processi, con l’intento di migliorare l’interazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione.
Il nuovo Cad si basa su due principi fondamentali:
- l’effettività della riforma: vengono introdotte misure premiali e sanzionatorie favorendo, da una parte, le amministrazioni virtuose (anche con la possibilità di quantificare e riutilizzare i risparmi ottenuti grazie alle tecnologie digitali) e sanzionando, dall’altra, le amministrazioni inadempienti;
- incentivi all’innovazione della PA: dalla razionalizzazione della propria organizzazione e dall’informatizzazione dei procedimenti, le PA ricaveranno dei risparmi da utilizzare per il finanziamento di progetti d’innovazione e per l’incentivazione del personale in essi coinvolto.
Il nuovo Cad: ecco le principali novità introdotte
- Domicilio digitale. L’Art.1 definisce il concetto di domicilio digitale, su cui si basa la digitalizzazione dei rapporti tra cittadino e PA: un indirizzo di posta elettronica certificata (o altro servizio di recapito certificato e qualificato secondo le norme eIDAS) che consente la prova al momento della ricezione. L’Art. 3-bis consente ai cittadini di indicare al proprio Comune di residenza un domicilio digitale, da utilizzare come canale esclusivo di comunicazione con l’amministrazione.
- Spid. Il nuovo CAD apre le porte anche ai nuovi gestori con un capitale sociale inferiore a € 5.000.000. Tali soggetti, però, potranno erogare livelli di servizio inferiori a quello massimo prestato dagli attuali gestori: TIM, Poste e Infocert. Da segnalare anche un aggiornamento della disciplina di antiriciclaggio, per prevedere l’uso di Spid nel cosiddetto “adeguato riconoscimento” bancario. Viene anche illustrata la funzione dell’identità digitale: identità delle persone fisiche (e delle imprese, attraverso le persone fisiche legali rappresentanti) tramite cui sarà anche possibile accedere ai servizi interattivi ed inviare comunicazioni attraverso il domicilio digitale, spianando così la strada ad Italia Login.
- Commissario all’Agenda Digitale. Il Presidente del Consiglio dei Ministri può nominare, per un periodo non superiore a tre anni un Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale, il quale si potrà sostituire alle amministrazioni competenti per adottare i provvedimenti necessari per l’attuazione degli obiettivi.
- Posta elettronica certificata. Al contrario dei soggetti giuridici (imprese, professionisti, PA) la PEC non è un obbligo per i cittadini. Un domicilio digitale sarà comunque messo a disposizione sull’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), attraverso modalità che verranno illustrate con un apposito decreto ministeriale.
- Moneta elettronica. Il nuovo CAD stabilisce che le PA sono obbligate ad accettare, attraverso la piattaforma PagoPA di AgID , i pagamenti spettanti a qualsiasi titolo mediante sistemi di pagamento elettronico, inclusi quelli basati sull’uso del credito telefonico. Così facendo, la moneta elettronica diventerà lo strumento di pagamento principale delle PA.
(Fonte: corrierecomunicazioni.it)
Info e contatti
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