Spid: le regole tecniche fornite da Agid per l’identità digitale
Sono state siglate dall’Agid le istruzioni per l’uso dello Spid ossia il “Pin unico” che permetterà l’accesso, con un’unica chiave, ai servizi online della Pubblica Amministrazione: dal fisco alla sanità. Nell’articolo tratteremo i temi relativi a: tempi di attuazione, accreditamento gestori e riuso delle identità pregresse.
Sono pronte le regole per lo Spid, il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale. Si tratta delle istruzioni per l’uso del cosiddetto “Pin unico” siglate dall’Agid, l’Agenzia per l’Italia Digitale, in accordo con il Garante della Privacy. Il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale permetterà l’accesso con un’unica chiave, o lucchetto (questo è il suo logo), ai servizi online della Pubblica amministrazione, dal fisco alla sanità.
Nonostante la recente sentenza della prima sezione del Tar del Lazio, che ha annullato di fatto l’Articolo 10 (che fissava a minimo 5 milioni il capitale sociale per poter diventare provider di identità digitale), la macchina dello Spid non si ferma e l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) ha pubblicato i regolamenti tecnici per l’avvio del Sistema Pubblico di Identità Digitale, grazie anche alla collaborazione con il Garante della Privacy.
I quattro regolamenti
Si tratta nello specifico di quattro regolamenti:
- il primo recante le caratteristiche del sistema pubblico (link al PDF del documento ufficiale) per la gestione dell’identità digitale;
- il secondo recante tempi e modalità di adozione del sistema (link al PDF del documento ufficiale) da parte delle pubbliche amministrazioni e delle imprese;
- il terzo riguardante lo schema di regolamento con l’accreditamento dei gestori (link al PDF del documento ufficiale) di identità digitale;
- infine, il quarto relativo alle regole necessarie ai gestori di identità digitale per il riuso delle identità pregresse (link al PDF del documento ufficiale).
E ancora…
Secondo Antonio Samaritani, direttore generale di Agid, lo Spid verrà rilasciato gratis sia per i cittadini che per le imprese. Andando nello specifico però, la gratuità riguarderà l’identità digitale di tipo uno e di tipo due, che corrisponde ai primi due livelli di sicurezza: quelli che in pratica permetteranno al cittadino di accedere alla maggior parte dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione (PA). Al livello tre viene invece associato un supporto materiale, ossia una smart card.
In seguito al confronto tra Agid e Garante della Privacy si è arrivati alla definizione condivisa sia delle caratteristiche che delle modalità di adozione del Sistema Pubblico di Identità Digitale. Tutto questo si è poi concretizzato grazie all’integrazione delle regole tecniche con le osservazioni relative ai profili di specifica competenza del Garante.
L’importanza strategica del sistema Spid per l’intero percorso di digitalizzazione del Paese, è stato illustrato nei due documenti realizzati dal Governo, ossia “Strategia per la crescita digitale” e “Agenda per la semplificazione 2015-2017″. L’Agenzia per l’Italia Digitale e il Garante per la Protezione dei dati personali collaboreranno per assicurare l’allineamento dei regolamenti e delle soluzioni tecniche con le esigenze di sicurezza e garanzia di protezione dei dati, anche nelle successive fasi legate alla realizzazione, allo sviluppo e all’implementazione del sistema.
Stando alle dichiarazioni rilasciate all’ANSA dal dg Samaritani, la prima identità digitale sarà rilasciata a dicembre di quest’anno, mentre dal 15 settembre si aprirà l’accreditamento per i gestori di Spid.
Info e contatti
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